Il dativo etico nel friulano sonziaco
DOI:
https://doi.org/10.4312/linguistica.45.1.283-288Keywords:
Il dativo etico nel friulano sonziacoAbstract
Nei suoi ricordi giovanili, scritti nel secondo dopoguerra e pubblicati nella ri vista friulana Sot la Nape negli anni settanta e ottanta del secolo scorso, riuniti poi nel libro Di cà e di là da la Grapa. Di cà e di là dal Pomeri. Blecs gurizans Luciano Spangher, goriziano, benemerito cultore della cultura e tradizioni della sua città, offre una abbondante quantità di esempi in cui si trova un uso particolare del pronome perso nale atono, al dativo, sensibilmente indebolito al livello semantico, quel fenomeno, dunque, che le grammatiche del latino sogliono classificare come dativus ethicus. Pensiamo ai passi come il seguente in cui Spangher descrive il ghetto goriziano e la pace che vi regnava tra gli appartenenti alle varie religioni della città: In ta ciasis stavin cristians, obreos e ancia protestanz e due' ti vivevin di amor e di acordo, p. 47. II pronome personale, evidentemente, non ha un pieno valore semantico.